per Ferrata Paolin-Piccolin, da Rifugio Baita dei Cacciatori
La Ferrata Paolin-Piccolin è un classico itinerario dell'Agordino, e le Cime dell'Auta sono un vero e proprio emblema per la zona di Falcade e dintorni.
Benché richieda un avvicinamento abbastanza faticoso, questo percorso ricompensa l'escursionista con una bellissima salita, panorami notevoli, e paesaggi incantevoli.
La meta principale di questo itinerario è la Cima dell'Auta Orientale, ma è prevista come variante opzionale la salita alla Cima dell'Auta Occidentale, e al ritorno un passaggio al Lach dei Negher.
Punto di partenza è l'ottimamente gestito Rifugio Baita dei Cacciatori. Per raggiungerlo, si veda l'itinerario specifico.
Si sale direttamente sopra il rifugio:
Si raggiunge presto la Baita Giovanni Paolo I:
Qui si trova un bivio con indicazioni per la ferrata, e una fonte d'acqua.
Seguendo il sentiero si sale, uscendo dal bosco
e proseguendo per prati e ghiaie
avendo l'accortezza di assecondare la traccia quando attraversa a sinistra, piuttosto che stare sotto la perete incombente della Cima dell'Auta:
Il sentiero poi rientra vero la parete, e si raggiunge l'attacco della ferrata, riconoscibile da una targa e una serie di staffe:
Si seguono i cordini e le staffe, salendo di fatto nel canale tra le due Cime dell'Auta.
Ad un passaggio iniziale, abbastanza verticale
fa seguito una salita a balze e rampe, mediamente più facile
eccezion fatta per un breve camino
cui segue nuovamente un tratto più agevole
fino ad arrivare alla Forcella del Medil, che separa le due Cime dell'Auta:
Questa parte facoltativa del percorso è riservata all'escursionista che non teme i terreni scoscesi, friabili e detritici, e sa individuare un percorso logico seguendo tracce di sentiero spesso labili.
Si sale verso ovest:
Tracce di sentiero, occasionali bolli rossi e ometti guidano in un percorso ad ampio zig-zag verso la vetta:
L'ultimo tratto si svolge in cresta:
In vetta si trova una croce:
Splendidi i panorami, come quelli che si vedranno dalla Cima Orientale.
Si ritorna alla forcella del Medil seguendo a ritroso la traccia di salita.
Si imbocca la traccia verso ovest, e si sale seguendo tracce di sentiero, cordini, staffe e scalette:
Si raggiunge il bivio con la Via Normale, si prosegue salendo a destra, arrivando presto in vetta:
Stupendi i panorami tutto attorno:
Si torna sui propri passi:
Si scende ad una forcella e risale dalla parte opposta:
Poi si scende lungo l'appoggiata parete nord, per chiare tracce di sentiero, con occasionali tratti di cordino:
Si prosegue lungo la cresta verso est
fino a scendere al bivio per la Via Normale:
La Via Normale scende a destra, ripidissima, fino a incontrare il sentiero di avvicinamento, seguendo il quale si torna al punto di partenza.
Secondo l'itinerario qui descritto, si prende invece il sentiero a sinistra:
e poco dopo si giunge in vista del bel laghetto:
Dopo aver raggiunto la Forcella dei Negher, si può scendere qualche decina di metri di dislivello per raggiungerne le rive:
Nelle stagioni calde, le acque del lago non sono particolarmente fredde e non è inusuale vedere qualche escursionista che trae refrigerio immergendosi in esse.
Si risale alla forcella, e si scende per sentiero lungo verdi prati
fino a raggiungere Baita Colmont:
Poco a monte della baita, un sentiero, detto Alta Via dei Pastori, attraversa lungamente verso ovest, con qualche occasionale passaggio non del tutto agevole:
Si raggiunge così il punto di partenza.
■ gb, 2015-08-10
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