per il sentiero attrezzato "Bepo de Medìl", dal Rif. Gardeccia
La salita alla Pala del Mesdì (2758m), che assieme al Gran Cront rappresenta una delle elevazioni principali dei “Dirupi del Larsec”, si sviluppa in ambiente grandioso e molto selvaggio, sebbene si svolga poco lontano dalla frequentatissima conca del Gardeccia-Vajolet che ogni estate richiama una moltitudine di escursionisti e turisti.
L'itinerario qui proposto, con partenza dal Rif. Gardeccia, permette di effettuare un percorso ad anello di grande soddisfazione, che dà l'opportunità di salire ben due tratti attrezzati, moderatamente difficili, e di godere di ottimi scorci panoramici in particolare verso il vicino Catinaccio e le Torri del Vajolet.
Si parcheggia a Pera di Fassa, nell'ampia area presso la stazione a valle della seggiovia per Ciampedie. Da lì si prende la navetta che porta al Rifugio Gardeccia.
NOTA IMPORTANTE: Da maggio 2019 la navetta è stata soppressa, per cui per raggiungere il Rifugio Gardeccia si prende l'impianto a fune da Pera di Fassa o da Vigo di Fassa, e poi si percorre il sentiero 504 per circa 45 minuti.
Dal Rifugio Gardeccia (1949m)
ci si sposta verso destra (nord-est) in direzione del greto prosciugato del “Rio Soial”, lo si attraversa fino ad incontrare il ligneo cartello con indicazioni per il “Sentiero attrezzato Bepo de Medìl”.
La traccia sale inizialmente attraverso una fitta vegetazione di pini mughi,
per poi uscirne e continuare a zig-zag lungo un ripido pendio prativo e ghiaioso in direzione di un evidente torrione roccioso.
Si supera una frana
e si continua fino ad incrociare una traccia di sentiero proveniente dal Rifugio Vajolet.
Si raggiunge ora la base di un ampio canalone detritico,
lo si vince faticosamente fino a raggiungere uno stretto intaglio, dove inizia il sentiero attrezzato “Bepo de Medìl”.
Si segue il cordino fino a raggiungere il tratto chiave di questo breve sentiero attrezzato, rappresentato da uno stretto canalino franoso (presenza di neve o vetrato a inizio stagione) ostruito da un masso incastrato, superabile grazie alla presenza di una cambra.
La fune metallica si esaurisce al termine della gola.
Qui si apre un anfiteatro roccioso da cui parte un'esile traccia
che, superati un paio di passaggi esposti in cresta, si porta ad una piccola forcella da cui si stacca l'evidente sentiero (che verrà percorso al ritorno) che discende verso est nella “Valle del Larsèc”.
Il nostro sentiero invece continua in salita e, dopo aver superato una breve paretina di 1° grado,
si raggiunge la cresta ghiaiosa
che conduce in breve alla croce di vetta (2758m – 2h30min).
Spettacolare il panorama dalla cima, sia in direzione delle Torri del Vajolet,
sia verso Cima Scalieret e Catinaccio d'Antermoia.
Tornati all'esile forcella precedentemente citata,
si prende a destra e ci si cala rapidamente per ghiaioni
nella bellissima e verdeggiante Valle del Larsec.
Tenendosi sulla destra si procede su comodo sentiero
fino ad arrivare al Passo delle Scalette (2348m).
Da qui si scende rapidamente nel vallone del Vajolet
grazie anche alla presenza di alcune funi metalliche.
Si percorre infine l'evidente sentiero che transita sotto i Dirupi del Larsèc e ritorna al Rifugio Gardeccia, completando così l'anello.
■ af, 2010-07-25
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