per Ferrata Bolver Lugli, da Rifugio Colverde
Si tratta certamente di una delle più classiche e belle ferrate delle Dolomiti. Tecnicamente non è una delle più difficili, ma non si deve sottovalutarne la lunghezza, l'esposizione e l'altitudine.
Mentre la si percorre, la visuale sulla vallata sottostante, su San Martino di Castrozza e tutto intorno, diventa sempre più aerea e spettacolare. Bellissimi anche gli scorci che offre sulle Pale, e alcuni passaggi fra guglie e pinnacoli nella parte finale:
Anche la discesa per la Valle dei Cantoni, che viene qui suggerita, ha un suo fascino, per la particolare conformazione e ambientazione del luogo.
Nota dell'autore: Ringrazio l'amico Daniele e i miei figli Andrea e Beatrice, che hanno condiviso questo itinerario con me, e compaiono in varie fotografie.
Si può utilizzare il parcheggio adiacente alla stazione a valle della cabinovia del Colverde, nei pressi di San Martino di Castrozza.
Dal rifugio Colverde, si prende il sentiero 712, che sale tra prati e ghiaie:
Si raggiunge il bivio con il sentiero 706 e si prosegue su questo, continuando a salire verso la parete soprastante. Si raggiunge così la targa che segna l'inizio della ferrata, circa a quota 2300 m:
La salita avviene prima su un tratto di roccette, di I grado e qualche passo di II, protette solo occasionalmente da un tratto di cordino, per circa 250 m di dislivello:
Occorre fare attenzione a seguire costantemente i segni rossi, per non deviare dalla traccia. Si raggiunge così l'attacco, a partire dal quale il cordino diventa pressoché continuo:
Si sale seguendo il cavo, per un dislivello di quasi 500 m:
La ferrata è attrezzata solo con cordino; solamente un breve tratto in camino è attrezzato anche con staffe:
Alcuni passaggi sono molto esposti:
La salita è entusiasmante; il panorama sempre più spettacolare:
Infine si risale lungo la parete destra di un ultimo canale:
All'uscita si percorre l'ultimo tratto di ferrata:
Dopodiché ci si dirige verso il bivacco su un ultimo tratto di sentiero:
e si raggiunge in breve la meta.
Si scende verso il Passo del Travignolo:
Poi si scende lungo la Valle dei Cantoni. Dopo averne disceso una buona metà ci si rende conto, guardando indietro, di quanto è lungo il vallone:
Mentre guardando verso il basso si intuisce quanto manca ancora da percorrere:
Un cartello invita a non sbagliare direzione di discesa:
La discesa avviene per nevaio, tratti di roccette, con qualche occasionale cordino, e tratti di sentiero. In fondo al vallone, si piega a destra, salendo su roccette, con qualche cordino, e poi più dolcemente, su sentiero, verso Passo Bettega:
Lo si svalica e di scende dalla parte opposta, piegando a sinistra e evitando di scendere nel vallone che porta direttamente al Rifugio Colverde. Si risale invece lungo la costa di Cima Corona, fino a intravedere finalmente La Rosetta:
Proseguendo, si raggiunge prima il Rifugio Rosetta, poi la stazione a monte della funivia, e con quella si torna al punto di partenza.
■ gb, 2013-08-06
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